di Giuseppe Vanzella
DEVANZIS Editrice, Treviso
2007
Volume in brossura illustrata di cm. 22 x 14,
163 pagine, 28 ritratti in b/n. Costo € 15,00
ISBN ISBN 978-88-95735-00-9
Nel libro sono raccontate 28 biografie, vagamente
romanzate ed arricchite da un apparto illustrativo di altrettanti
ritratti fotografici, di particolari personalità trevigiane
che hanno attraversato gli ultimi trent¹anni della nostra
vita cittadina. Le avventure e gli anneddoti di artisti, bohemiens
o di personaggi qualunque, tutti uniti dall¹essere stati
in possesso di quella spiccata sensibilità trevigiana,
che in quest¹ultima epoca di grande trasformazione culturale
stiamo rischiando di perdere per sempre.
Raccontati dalla sagace
penna di un grande appassionato della storia e delle nostre
tradizioni che, come ci suggerisce Pier
Massimo Forni (trevigiano doc, poeta ed insegnante di Letteratura
Italiana all¹Università di Baltimora) nella sua prefazione: "...con
una gradevolissima voce narrante, in un italiano forbito al punto
giusto, che esibisce una ricchezza e una precisione lessicali
certo non comuni, Vanzella sottrae all¹oblio queste umanissime
ma anche favolose figure (a tratti vagamente picaresche) di tuttofare
e di sfaccendati, di mendicanti e di estrosi, di vanagloriosi
e di bevitori, di emarginati e di sognatori, spesso indifesi
e profondamente soli dietro le quinte della piazza e dell¹osteria,
tutti raggiunti, in un modo o in un altro, dall¹ala della
morte, implacabile, ma anche misericordiosa nel por fine a desideri,
illusioni e sofferenze.
Sono poetiche epigrafi di vita e di morte: una veneta Spoon River
in chiave comico-malinconica, un ubi sunt tutto provinciale.
Credo che queste pagine sarebbero piaciute a due grandi personaggi
i cui passi sono più volte risuonati sotto i portici di
Treviso: Federico Fellini e Piero Chiara".
L'autore
assicura che “...Nella lettura del libro, le personalità di
Bepi dei gati, Enio Pagnin, il Negus, Piero Magnavéro,
l'Ingegner Picoi, Bagigi, Ciano Gasper, Mirko Trevisanello
e di molti altri torneranno alla mente di quelli che li avevano
conosciuti nella loro vivida umanità e per chi non sapeva
nulla di loro sarà certo una piacevole scoperta, straordinari
santi laici che ci hanno accompagnato in questo scorcio di
vita trevisana...”.
Ho scelto con piacere di occuparmi
delle vicende di queste persone che, rimaste al di là del
confine del nostro tempo, della loro presenza e della serena
giovialità ci hanno fatto
dono, affinché tutti noi potessimo meglio apprezzare
i nostri giorni e la nostra realtà".
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